mercoledì 26 agosto 2009

Visioni

Sul bianco si scrive col nero


Tutto mi fu chiaro, i miei pensieri contorti che accarezzavano le ombre si fecero più viscosi, colando dalla mente in profondità.
Il respirò si fermò, la mia anima si staccò dalla corrotta visione, mi ritrovai solo, mentre l'oscurità entrava in questo involucro senza virtù, guardai attraverso il vetro ed inorridii, i miei occhi erano neri, privi del fuoco del bene, la luce si allontanava sempre più, le mie mani sentivano il ruvido tocco dell'odore dell'incenso, i miei piedi si muovevano nel nulla ed io venivo trasportato in un vortice di sentimenti sopiti d'un tratto risvegliati in modo violento.
La mente si accese, da ogni parte sentivo voci, in ogni luogo vedevo abberazioni del mio io che mi insultavano, avevo io la colpa, la tenevo stretta, rinchiusa.
Le lacrime iniziarono a segnare il mio viso, chiusi gli occhi, cercando disperato quella scritta, bianco su verde, volevo scappare, li riaprii e mi sentii inerme, privo di ogni forza, privo di movimenti volontari.
Richiusi gli occhi, cercai freneticamente, vidi quello che cercavo, mi spaventai, una bestia sostava davanti a me, nel suo sguardo il dolore, dal suo corpo, nell'aria si espandeva una nebbia bluastra, non potevo più aprire gli occhi, estrassi la colpa, la brandii come arma ed attacchai, senza timore.
La colpa s'infilò nel petto della bestia, il fuoco si riaccese, la via era libera, la besta, ora salva mi lascò il passo, il suo ghigno mi spinse ad aprire gli occhi, abbassai la sbarra, con passo sicuro tornai alla realtà.

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