sabato 18 settembre 2010

pieprzyć



É odio quello che provo, cammino e per la strada vedo le tue orme, sempre nei posti sbagliati, davanti ad una macchina col cofano graffiato, sul marciapiede di fronte alla casa dalle finestre rotte, vicino ad un cassonetto rovesciato.
Mi incazzo, mi logoro perché devo stare zitto, non ti posso accusare, tu comandi ed io devo sottostare, questo mi fa imbestialire; il DEVO, non ho scelta se non voglio ritrovarmi morto prima del tempo, ma a te non te ne frega un cazzo, imbottisci la gente di cazzate, racconti così tante menzogne che la tua realtà è ormai una cozzaglia di dubbia moralità realista.
l'immagine è per te, leggi tra le righe....

Rök


A volte vorrei scappare, rinnegare ogni giorno vissuto, ogni passo fatto, voltare pagina, diventare un invisibile. Poi mi guardo attorno, peso tutto quanto mi circonda, realizzo cinicamente che questo mio desiderio mi è precluso, non posso scappare, non posso cercare un tetto di cartone, non posso abbandonare il mio essere lo zero di turno. Voglio cambiare, come lo vogliono tutti, ma non basta la grinta, non bastano le speranze, non basta essere convinti di poter vedere un domani migliore.
Siamo schiavi di quello che abbiamo creato, siamo tanti cani rabbiosi dal collare stretto e la catena sempre più corta, la rabbia cresce e lei si ritira.
Osserviamo cartelloni che ci gridano "Libertà" mentre lavorano per la nostra schiavitù, sorridiamo e ci aggrappiamo al collare, digrigniamo i denti in un sorriso storpio che detta cinismo.
Quindi perché abbandonare? Perché lottare? Mi accendo una sigaretta ed osservando il fumo levarsi libero nell'aria, mi sento leggero, anche se un domani non ci sarà, io sono qua adesso, questo conta.
Rigenerato.
P.S. Ieri notte mi sono svegliato alle 4:16.

martedì 7 settembre 2010

Il tempo non ti aspetta!


Quel giorno presi la decisione, l'avevo rimandata altre volte, sempre per lo stesso identico motivo, ma mi sentivo fortunato.
Mi recai dal tabacchino per fare una cosa oramai più unica che rara, ricaricai il cellulare apposta per fare una ed una sola chiamata, o meglio per inviare un sms, caricai ben cinque euro, rinunciando così alle sigarette, erano gli ultimi cinque euro.
Arrivai a casa, guardai l'ora, sapevo che per non restare inutilmente in attesa avrei dovuto aspettare qualche ora. L'ansia cresceva, iniziai a digitare il messaggio, lo lessi, lo rilessi, lo corressi innumerevoli volte, ormai mancava una mezz'ora soltanto all'ora che mi ero detto poteva andare bene.
Mi suona il telefono, ogni mio progetto sfumò, anche questa volta se avessi inviato il messaggio sarebbe sembrato qualcosa del tipo: visto che ho trovato una conoscenza che abbiamo in comune, ti sono venuto in mente, altrimenti stocazzo che ti saresti fatto sentire!
Cancellai il messaggio e rinviaii, come sempre di un altro mese finanze permettendo, passarono mesi in effetti, l'ansia cresceva come sempre, una sera tornando a casa mi decisi, fermai la macchina sul ciglio della strada, scrissi il messaggio e lo inviai.
La risposta che arrivò era peggiore di ogni mia aspettativa.

Non aspettate, non rinviate per sciocche paure, non nascondetevi se non volete dire la verità solo perché potrebbe sembrare una palla. fate quello che dovete fare e che vi sentite di fare, fatelo subito.