Si affittano camere con svista

L'assurdo imbarazzo, l'errore programmatico della mia ombra, un tributo al non essere vivo in circostanze, conosciute come ostelli per domatori di leoni, affiancato solo da pagliacci che metodicamente controllano corde e predellini.
Guardo verso il basso, poiché da lì vengo, non alzo lo sguardo, aspetto che il cielo mi avvolga, non sarò salito, sarà dolcemente disceso lui verso di me.
7 commenti:
L'altra parte dell'essere. Intimamente legato a quello che si riconosce come Madre. E non è un volersi affidare è un esser nati così, con questa indole e carattere.
E a volte si fa un salto fuori dal buco, ma il disgusto è tanto e si torna dentro, nell'intimo a rigenerarsi.
E anche quando tutto è perduto c'è sempre il nostro fiuto che nella notte ci guida. Un pacco ad aspettare il suo destinatario.
Una lenta lena nelle nostre orecchie.
E aspetto che il cielo m'avvolga discendendo verso me. Inondando la mia pelle, rabbrividendo il mio istinto.
Nella quiete del mio terrore.
Ed in fine il nostro orrore, le nostre paure ci formano con o senza cielo
Tanto più è alto il disgusto tanta più è feroce la voglia di abbattere tutto quanto ci circonda, ma spesso la bestia decide di aspettare, come in questo caso.
Ma non è sopita, è solo stanca ed io con lei.
Non esiste il Caso. Siamo noi fautori di tutto questo. Ma ciò, già lo sai.
Delle nostre azioni, dei nostri pensieri forse siamo fautori, ma le regole esterne non le possiamo controllare, che si chiami fato o Dio poco conta, la nostra vita è solo una reazione volontaria a queste regole.
già della serie ognuno è fautore del propio destino
Sono d'accordo con Rigenerato, dicono che siamo noi l'artefici del nostro destino, ma esistono anche fattori esterni che non ci permettono
di riuscire ad essere quello che vorremmo essere, onde per cui esiste un adattamento a questo modo di vivere, che io non condivido.
Sgarrando a quello che ci disgusta veniamo emarginati ed etichettati.
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