lunedì 6 febbraio 2012

Rotolando


Ogni tanto lascio rotolare i pensieri, li guardo, mentre rimbalzano silenziosi tra blog più o meno interessanti, molti mi aiutano a pensare, altri ad arrabbiarmi.

domenica 5 febbraio 2012

Ciao Piccolo


Di tanto in tanto accade qualcosa di piccolo che vale la pena raccontare.
Una giornata lavorativa, solitamente non si discosta dal suo essere sempre, pressoché, uguale alla precedente o alla successiva.
Ma una mattina, mentre mi appresto ad eseguire le mie mansioni, un'ombra diversa dal solito cattura la mia attenzione, un piccolo pettirosso svolazzava qua e là.
Il mio primo pensiero è stato un disperato "NO! Povera creatura, come cavolo può essere entrata? Se resta qua di certo non fa una bella fine" Ed iniziai ad osservare la macchina che controllo,con i suoi cilindri riscaldati dal vapore, la cappa di fumi puzzolenti che staziona nella parte alta del salone, proprio dove il piccolo uccellino di tanto in tanto si fermava.
Ma il lavoro deve andare avanti, poco importa cosa stia accadendo intorno, la produzione non deve essere fermata, ma alcune cose possono essere prese in considerazione per dare una speranza al piccolo animale.
Ogni volta che aprivo la porta del magazzino, la lasciavo aperta per un tempo più lungo di quanto realmente servisse, nella speranza che l'uccellino si dirigesse nell'altro salone, lì c'è la porta di carico e scarico, una possibilità in più per la sua salvezza, ma nulla.
Pensai alla porta del bagno, quella la posso lasciare aperta senza che nessuno mi possa trovare da dire. L'ho aperta, anche se le possibilità che l'animaletto scendesse tanto di quota e centrasse quel metro di libertà erano esigue.
Passarono diverse ore, e l'uccellino continuava a svolazzare e fermarsi un po' qua un po' là, dandomi per altro la possibilità di osservarlo.
Non so per quale fortunata serie di eventi scese a terra, proprio tra me e la porta del bagno, doveva essere stremato, perché quando mi avvicinai per spingerlo in direzione bagno, provò a spiccare il volo ma scese subito entrando proprio in quella porta, onestamente in quel momento non pensai più alla produzione, feci un balzo in avanti entrando nel bagno, chiusi la porta alle mie spalle e così lo intrappolai, sicuramente era molto spaventato, lo spazio cambiava drasticamente, il soffitto è molto più basso, e certamente mi vedeva come una minaccia.
Afferrai il bastone che serve ad aprire la finestra, nella sua fuga, ormai esausto, si posò anche su di esso, aprii la finestra ed aspettai un po', era talmente spaventato e stanco, forse anche rassegnato che si posò anche sul bordo delle piastrelle, a pochi centimetri dalla mia faccia, poi riprese il volo e si fermò sul bordo della finestra e da lì uscì.
Non so perché, ma la mia reazione fu un sorriso ed una parola " Grazie!".