domenica 21 marzo 2010

Piango, cerco di essere forte...


Ti guardo, mentre dormi tranquillo.
Il mio animo si agita, mi sento tremendamente in colpa, dipendi da me, mangi quello che io ti posso dare, prendi le mie coccole e ti sento felice, ma tu non sai, non puoi capire.
Sei malato piccolo mio, hai una disfunzioine che se trascurata è per te mortale, sono io che ti devo difendere, devo nutrirti in modo giusto o la tua vita potrebbe spezzarsi.
Mi sento in colpa e mi dispero, perché la tua dieta è troppo costosa, le mie finanze ridotte all'osso, non mi permettono di curarti sempre.
Mi privo di molte cose, ma tu non puoi capire, piango, la sera, quando in completa solitudine, davanti ad una fredda calcolatrice, mi rendo conto che anche questo mese devo decidere, devo rinunciare ancora a qualcosa, devo rimuovere dal mio conto i soldi, per non pagare una bolletta e darti quello che ti serve.
Questa società, questo sistema sballato, mi rendono ogni giorno più depresso, la mia rabbia non ha più sfogo, mi sento inutile, ogni volta che guardo le scorte del tuo cibo, ogni volta che guardo il mio conto.
Quanto ancora posso andare avanti?
Se potessi pagare in lacrime, amico mio, non avremmo problemi, ma come tutti devo sottostare alle regole, non sono un eroe, se lo fossi riuscirei in qualcosa, ma non è così, ti prego resisti, amico mio, resisti.

mercoledì 17 marzo 2010

Bastardo


NON HO MOLTO DA DIRE, GUARDA LA FOTO, COSA FARESTI AD UNA BESTIA CHE MALTRATTA UN ESSERE COSÌ DOLCE ED INDIFESO?
IO PROBABILMENTE COMPLETEREI IL MIO INFRANGERE I COMANDAMENTI, E NE SAREI ANCHE ORGOGLIOSO.






Non ho messo volontariamente video o immagini esplicite, ma il mio stomaco si torce ancora, più per la rabbia e la sete di sangue umano che per gli orrori visti.

lunedì 15 marzo 2010

Torpore? Forse!


Perché ci continuiamo ad illudere? Il nostro passaggio non porta molti cambiamenti, anzi, se possibile neppure la vita ci porta novità, siamo aggrappati a questa cosa che ci ostiniamo a chiamare vita, che poi vita non è.
Non possiamo vivere i nostri sogni, non possiamo svegliarci per assecondare i nostri istinti, non ci è permesso. Nulla è libertà, nulla ci appartiene.
La demotivazione di massa a cura di imbecilli fa il suo corso, ed io infetto di questa illusoria rabbia anestetica mi dimeno inutilmente, cerco in vano di rendermi felice ma non ci riesco, provo a rendere felici altri, ma ottengo l'effetto opposto.
Perché non possiamo vivere liberamente? perhé siamo diventati schiavi di un sistema che abbiamo creato noi stessi?
Qualcuno una volta disse " nessuno soppravvive alla vita "
credo avesse ragione.

martedì 9 marzo 2010

Notti insonni.


Anticipami, cercami nei riflessi delle pozzanghere, tra le ombre delle viuzze deserte, nelle parole dei cartelloni pubblicitari, fermati ed aspettami.
Respira profondamente, sto arrivando, col passo incerto di chi affronta la vita per la prima volta o, di chi si rialza dopo l'ennesima caduta, non puoi fidarti di uno così, nessuno si deve fidare, le mie menti, troppo spesso in disaccordo, tendono a farmi dimenticare chi sono, chi sei, chi mi sta veramente a cuore.
Domani, forse sarò giunto a destinazione, sono anni che aspetto quel domani, con una predizione in tasca, "quel domani non arriverà mai".
Tengo quel bigliettino come ricordo, quello scontrino come una bandiera, perché sapevo, fin dalla notte dei tempi che il mio posto era lì, tra sporcizia ed abbandono, nella solitudine di chi viene o sarà dimenticato senza troppa fatica.