domenica 27 settembre 2009

RiSoluzioni

Sia dannata la tipografia pensavo fossero solo 4999


Solo un appunto lasciato distrattamente in giro, o, forse era un piccolo vanto inopportuno, lo raccolsi e lo lessi, trovai ogni incastro, non ci volle molto, ora l'immagine è completa.
La osservo, l'ascolto, perché forse più s'addice l'ascoltare a questa immagine distorta, e quello che sento non è più gelido ed apatico torpore fisico, la rabbia sale , devastando ogni mia cellula, non m'importa di quello che potrebbe accadere, continuo a fissare in silenzio quella cornice che ormai non è riposta in attesa, il suo chiodo tiene al muro in bella vista segreti che non dovrebbero essere ascoltati, ma ancora una volta le regole sono imposte, i giochi stanno a noi.
Chi cadrà per primo?

2 commenti:

Asha Sysley ha detto...

Ho imparato a giocare. Ho imparato a difendermi a mettere a posto i tasseli dove andavano.
E poi ho imparato qualcosa che non sapevo fare. Ho imparato ad attendere, ad immagazzinare informazioni e tutto d'un tratto a finire il puzzle che stavo seguendo, senza sforzi.

Ma nel momento in cui mi metto a giocare con una persona, debbo vincere. In un modo o nell'altro. E' mia indole. Non ne esco vinta, o non ne uscire i viva.

http://www.youtube.com/watch?v=T7DrSQWtpHQ

ExTinto ha detto...

Ogni gioco ha vinti e vincitori, seguendo le regole, scritte o no, tento sempre di vincere, anche nel caso in cui un pareggio è meglio di una vittoria.