lunedì 27 giugno 2011

Aspetto...


Non ho voglia di reagire, sento qualcosa dentro che mi corrode, non riesco a dargli un nome, non riesco a catalogare questa sensazione.
I pensieri nascono, privi di ogni sostegno, privi di un perché, rimbalzano nel mio Io vuoto, si moltiplicano e muoiono.
La mia mente si è spenta, l'energia che mi spinge solitamente in avanti, è quasi esaurita, non la sento più, non la percepisco io o, è veramente debole?
Domande che nascono solo per provare che molte risposte non esistono.
Confuso, ecco, forse è il termine che più si addice al mio stato attuale, questo mi preoccupa.
La preoccupazione deriva dalla sequenza circolare della vita, della mia in particolare: apatia, rabbia, confusione, morte, rigenerazione.
Ad ogni rigenerazione il mio Io si riscrive, cerca di correggere gli errori caratteriali del mio Io precedente, ma così facendo, di norma, finisce per distruggere le basi su cui prima posavo la mia stabilità.
Sono seduto in una stanza buia, la luce entra appena appena, giusto a farmi scorgere i contorni delle cose, vedo i braccioli della sedia su cui sono rannicchiato, una vecchia piattaia, un tavolo con un vaso al centro, un'altra sedia.
Sulla sedia c'è una bomba, la osservo, guardo le lancette muoversi, sento il ticchettio ed aspetto.
Tick, tack, tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack tick, tack, tick, tack.
Aspetto....

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