sabato 18 settembre 2010

Rök


A volte vorrei scappare, rinnegare ogni giorno vissuto, ogni passo fatto, voltare pagina, diventare un invisibile. Poi mi guardo attorno, peso tutto quanto mi circonda, realizzo cinicamente che questo mio desiderio mi è precluso, non posso scappare, non posso cercare un tetto di cartone, non posso abbandonare il mio essere lo zero di turno. Voglio cambiare, come lo vogliono tutti, ma non basta la grinta, non bastano le speranze, non basta essere convinti di poter vedere un domani migliore.
Siamo schiavi di quello che abbiamo creato, siamo tanti cani rabbiosi dal collare stretto e la catena sempre più corta, la rabbia cresce e lei si ritira.
Osserviamo cartelloni che ci gridano "Libertà" mentre lavorano per la nostra schiavitù, sorridiamo e ci aggrappiamo al collare, digrigniamo i denti in un sorriso storpio che detta cinismo.
Quindi perché abbandonare? Perché lottare? Mi accendo una sigaretta ed osservando il fumo levarsi libero nell'aria, mi sento leggero, anche se un domani non ci sarà, io sono qua adesso, questo conta.
Rigenerato.
P.S. Ieri notte mi sono svegliato alle 4:16.

2 commenti:

Amore_immaginato ha detto...

potrei averlo scritto io questo post, per come mi sento e mi sono sentita ma soprattutto per come mi sentirò.
p.s. io ho trovato il rimedio al problema della sveglia notturna ma ho anche smesso di sognare...quindi non te lo consiglio.

ExTinto ha detto...

Non mi preoccupa lo svegliarmi durante la notte, ma l'ora è importante, a causa di una scommessa, un patto tra fato e morte, se una notte dovessi svegliarmi e guardare l'ora e questa dovesse essere le 4:20 in punto, mi dovrei alzare, vestire ed andare ad incontrare la nera signora, solo il fato può decidere quando la mia esistenza avrà fine.
E per quanto riguarda i sogni... sono anni che ne ricordo uno ogni morte di papa, quando si smette di sognare non si può fare altro che cercare di vivere.