Nel giro di un mese, uno soltanto, il primo sintomo, qualcosa che fu mascherato da accadimenti nella norma, una visita, poi un'altra, un piccolo intervento, un esame istologico che mi rassicura, - Ma quel bozzo cos'è? Non c'era prima dell'intervento. - Non preoccuparti sarà a causa della sollecitazione avuta durante l'intervento, proviamo con un anti infiammatorio, poi l'antibiotico. - Qua però la situazione non sembra migliorare, anzi a ben guardare sembra peggiorare. - Portamelo! Lastre, un paio. - Qualcosa esterno alla narice, non capisco bene cosa sia, sarebbe meglio fare una TC - Dove? - Alla clinica XXX -
Telefono, prendo appuntamento e passa ancora del tempo, ogni tanto sembra stare bene, ma quel bozzo sembra peggiorare, a volte invece sembra quasi assorbirsi di nuovo, siamo vicini all'appuntamento.
Il giorno arriva, è un venerdì, piove, parto presto, la strada è lunga, tu sei stranamente tranquillo, questo in parte mi rilassa. Arrivo puntuale, i medici no, loro arriveranno tra poco, allora mi siedo, ti parlo e cerco di tranquillizzarti, mentre tu, curioso scruti tutto. Arriva il dottore, mi spiega tutto, mi sembra una persona affidabile, ti prende in carico e mi dice di tornare dopo un'ora.
Piove, cammino sulla strada ed entro in un bar, prendo un caffè, rollo una sigaretta che fumerò tornando alla clinica. In sala d'attesa molta gente, alcuni prenotati, altri con una situazione di emergenza, tutto nella norma. Ma è passata un'altra ora e nessuno mi dice niente. - Aspettiamo, non mi piace insistere, mi hanno detto che non c'erano rischi.- Passa ancora mezz'ora, esco un po' nervoso a fumare di nuovo, mi siedo sulla panchina all'esterno, davanti alla grande porta a vetri attraverso la quale vedo il dottore che mi ha informato dei rischi, mi vede, esce e viene verso di me. - C'è stato un problema - Il cuore mi si ferma, sento un brivido percorre la schiena, credo l'abbia notato attraverso i miei occhi e prosegue, - Nulla di grave, è un problema tecnico, la macchina no funziona stiamo aspettando il tecnico. - Tiro un sospiro, aspetto, sono qua non posso fare altro -.
Dopo quindi quattro ore, al posto della ventina di minuti preventivati, torni da me, ti vedo abbastanza calmo, mi si spiega che i referti di solito arrivano nell'arco di 24 ore, ma oggi è venerdì.
Sabato.
Domenica.
Lunedì, cerco il veterinario - non ti hanno detto nulla? - No, domani mattina chiamo.-
Martedì. - La situazione è drammatica, il tumore sta mangiando il cranio ormai, spinge sul cervello, sul bulbo oculare, ha chiuso completamente un narice e si sta diffondendo nella gola, non c'è nulla che si possa fare. Cresce in fretta, calcolando che un mese fa, nelle radiografie non c'era nulla ed ora è così esteso, possiamo dare qualcosa che gli allevi il dolore, ma se respirare diventa un lavoro o se vedi che fa cose strane è perché il tumore sta danneggiando il cervello.-
Il mio pensiero, che esprimo qua " Quella era la situazione venerdì, CAZZO, venerdì! Da quella TC sono passati giorni, quel qualcosa che lo aiuti era da dare venerdì".
Ora ti guardo amico mio, stai soffrendo e parecchio, ti sei alzato per venire a strusciarti, hai mangiato a fatica, sei lo spettro di quello che eri, quel bozzo ti sta uccidendo, vedo il tumore uscire dal naso, lo vedo da sabato, non so se passerai la notte, e forse te lo auguro, nel caso in cui ce la facessi, dovrò accompagnarti per il tuo ultimo viaggio.
Non vedo più neppure il monitor.
Amico mio la vita non ti ha sorriso, mai, spero di averti fatto capire quanto ti amassi, spero tu possa capire che quel viaggio che faremo, lo faremo perché ti voglio veramente bene.
Ora mi metterò lì, al tuo fianco a coccolarti fino a che potrò, fino a quando questa frenetica vita non mi reclamerà.